Matteo Comi

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Cognome: Comi
Nome: Matteo
Data di nascita: 29/07/1988
Nazionalità: Italiana
Altezza: 169cm
Peso: 55kg
Numero di casacca: 19
Mazza utilizzata: 30
Mano per lanciare: Destra
Ruolo attuale: Interbase
Ruoli ricoperti in passato: Esterno destro, esterno sinistro e DH
Fondamentale migliore: Difesa e corsa
Carriera: Dal 2012 Lampi Milano
Numero Campionati vinti: 2
Numero Coppe Italia vinte: 0
Numero tornei di Fine Stagione Agonistica vinti: 1
Numero Coppe Lombardia vinte: 2

Comino, il poeta altruista, meticoloso, istrionico-razionale di una squadra vincente.

Quando talento e mezzi fisici non piovono naturalmente dal cielo,  quando risultati, continuità prestazionale e cuor di leone devono inevitabilmente passare per l’anagrafe dei figli di una volontà ferrea basata sull’etica  del lavoro e un’abnegazione spietata nel riscaldamento dei muscoli,

Molòn, Ma chi è quel pazzo che corre da un’ora sotto il sole a picco??
Oh Madonna!!
Ma è Comino!!

Forse l’unico vero atleta in squadra, per abitudini alimentari, assenza di tentazione al vizio fine a se stesso, pianificazione ed organizzazione di allenamenti, gare e partite, dal baseball al mezzofondo, Matteo avrebbe anche numeri e metodo per insegnarci come diventare atleti faticando.

Se solo lo prendessimo sul serio…. Faccina mefistofelica che ride a crepapelle leccandosi i baffi…
Dai Comino, lo sai che i Lampi sono la squadra più creativa e guduriosa del mondo, genio e sregolatezza che sa sorprendere sempre con il suo arcobaleno di anime belle multietniche…

Diciamo che ci piace un casino ammirare il tuo animo romantico travestito da bravo ragazzo o freddo calcolatore alla Shumacher, non è mica poi uno dei tuoi eroi sportivi a cui ami ispirarti?

Che ci fa impazzire il grande altruismo che ti porti dalla culla, le acrobazie da trapezista funambolo del dialogo e diplomazia, persino le tue rareincazzature .

Però, Teone, fa il bravo, non ci contare troppo su allunghi infiniti, liberaci da calciate, skip, jumping jack e squat massacranti: sai che non fa per molti di noi….

Classe 88, originario di Merate, trasferitosi poi a Brivio, anche il nostro Comino è un brianzolo DOC, accostabile per certi versi al nostro Capitano Metronomo in quanto a caparbietà, ostinazione e studio meticoloso di avversari e situazioni.
Ma la provincia felice, indifferente e bigotta, si sa, da un lato dà, dall’altro toglie: se a Teo infatti non sono mai mancati affetto e protezione all’ombra di un focolare domestico vivo, robuste dosi di eucarestia e possibilità di primeggiare negli studi ( opportunità colte a pieni voti con la laurea in fisioterapia, novembre 2010), lo sguardo severo e pudico, quasi imbarazzato di un ambiente ancora impreparato a confrontarsi con la disabilità visiva ha sicuramente condizionato i primi passi del nostro atleta dell’abnegazione, isolato e rapito da interminabili pomeriggi trascorsi ad escogitare racconti fantastici e favole surreali in compagnia di giocattoli e lego system.

Ma è con l’ingresso ufficiale nell’universo sportivo dei ciechi e ipovedenti lombardi dopo la Stramilano del 2012, passo decisivo fortemente incoraggiato dal nostro Capitano, in barba allo scetticismo iniziale di papà Giammario, che prende definitivamente quota quella rivoluzione copernicana positiva nell’animo del nostro Comignolo, alla base di un’autostima e una sicurezza completamente ricostruite, maggiori competenze in orientamento, mobilità e formazione di una personalità adulta, talentuosa e poliedrica.
Entrato in squadra in sordina in coda alla stagione 2012, Comino ha faticato inizialmente a guadagnarsi rispetto e fiducia di allenatori e compagni, con quel suo linguaggio aulico, ai limiti del logorroico, più congeniale ad un menestrello del 400 che ad un rookie di belle speranze.

Matteo 1.0 forse ancora prigioniero di schemi cerebrali troppo rigidi che in diamante gli impedivano di padroneggiare rapidamente i fondamentali del gioco, nonostante un feeling a pelle subito scattato con skipper Giurleo che ha immediatamente fiutato buone sensazioni nel ragazzo, decidendo di investire tempo, energie e fielding / batting practice massacranti, tutto sommato ben ripagati   in campo da Teo.

Comi ha avuto però il grande merito di non mollare e alimentare la propria favola sportiva ispirandosi a grandi personaggi dello sport ( la sfacciataggine mentale e verbale di Mourinho oltre a Shumacher e Agassi, circondati in carriera da staff eccezionali), confidando in quelle sliding doors benevole da cui, come accaduto a Giusepò qualche mese più tardi, ne sarebbe uscito vincente.

E quelle porte girevoli magiche si sono puntualmente aperte, Caro Teone, nel 2013, all’inizio della nostra cavalcata verso l’eldorado tricolore.

In campo sin dal playball 2013 a Cagliari a sostituire l’amico Pianista Leva, ulteriore fonte inesauribile di ispirazione, titolare contro la Fiorentina con walzer sui cuscini e punto segnato, sino all’apoteosi del celebre “ Ballo di Terza Base “ in coppia con la panza di Briglia nel delirio popolare della festa scudetto, immortalato dallo Yin e lo  Yang in un Corto che avrebbe riscritto la storia del Cinema contemporaneo.

Oggi il mancato portiere di serie a Teo, prontamente riscattatosi con assistenze difensive micidiali e progressioni fulminee in uscita dal box, ha issato l’asticella delle sue sfide individuali e di squadra molto in alto, nel baseball come nel mezzofondo: vive  di “ Competizione sana “, per cui non ci si diverte affatto se non si vince, mosso da quella severità che lo rende spietato ed esigente verso se stesso, accompagnata altresì da quel fairplay molto british che lo porta a levarsi il cappello verso avversari palesemente superiori.

Adorato, oggi sì, da una squadra che, almeno in campo, prova ad ascoltarne i consigli improntati alla cura dei particolari, alla base di qualsiasi trionfo, amato da una fidanzata fresca ed effervescente, Matteo gioca per vincere, si diverte a condividere il proprio altruismo con l’ambiente, imbastendo telecronache estemporanee, gira video e filmati frizzanti ed autoironici, si improvvisa deejay, esaltando le proprie qualità di giornalista e anchorman d’assalto, su erba, terra e nelle docce delle Clubhouses più glamour dello Stivale, preceduti dal mitico incipit:

“Per la Rubrica”…

COMINO!!!!

Continua ad Ascoltare  i battiti del cuore, culla il tuo sogno paralimpico, corri verso quel traguardo che, come un muro magico di gomma, sembra allontanarsi ad ogni accelerazione.

Ma a te, di tutto ciò, che importa?

In fondo sei proprio tu a ripeterci sino alla nausea  quel doppio mantra che ti fa sembrare un po’ Iron Man, un po’ grande Mazzinga davanti ai nostri occhi, stanchi solo a guardarti.

amare ed essere amati è l’essenza della vita… NULLA è IMPOSSIBILE SE CI CREDI!